Proteggiti dal 5G

Proteggiti dal 5G

5G: un potenziale pericolo per la tua Salute

Ormai ovunque nel mondo il nuovo standard di rete mobile 5G è stato rilasciato. Poiché si tratta di una tecnologia completamente nuova, non esistono studi affidabili dell’esatto impatto sull’organismo umano di questa radiazione.

Come dichiarato dalla Rayonex Biomedical GmbH (casa produttrice dei dispositivi di Biorisonanza presenti su questo sito), è molto chiaro che questa nuova tecnologia avrà un impatto negativo sulla salute, come tutti i campi modulati ad impulso attualmente esistenti. 

E’ pertanto nostro obbiettivo fornire una soluzione per supportare la salute delle persone. 

L’azienda Rayonex Biomedical GmbH ha già condotto, con i prodotti professionali di  Biorisonanza secondo Paul Schmidt, ampi studi volti a individuare i valori base di frequenza su cui incide in modo particolarmente negativo il 5G.

In un mondo altamente tecnologico come il nostro, le radiazioni modulate ad impulsi dovute all’uso di cellulari, telefoni cordless, router Wi-Fi o collegamenti Bluetooth sono presenti quasi ovunque.

Che sia in ufficio o a casa, e purtroppo anche nella stanza da letto, siamo spesso esposti a questi campi durante tutto l’arco della giornata. In questo scenario è particolarmente importante il ruolo svolto dallo standard della telefonia mobile 5G, in quanto si moltiplica quasi per 100 il numero di antenne richieste per il funzionamento del 5G su tutto il territorio.

Le antenne 5G presentano molte analogie con quelle delle generazioni precedenti ma anche alcune differenze, ovviamente dovute alla differente architettura di rete che caratterizzerà la nuova connessione di quinta generazione.

Infatti la nuova rete dati sarà basata su un diverso funzionamento, il principio si chiama beamforming e sfrutterà delle antenne di tipo MIMO.

 Oltre che alla forza di segnale maggiore, il numero di antenne necessarie per il funzionamento del 5G sul territorio è oltretutto molto elevato rispetto a quello richiesto per la rete LTE precedente.

Questa nuova modalità di distribuzione del segnale consentirà di direzionare le onde di connessione e creare un focus preciso sul dispositivo fisico, in tal modo non avremo più una distribuzione omogenea su larga scala bensì la rete verrà ottimizzata concentrata in modo preciso su ogni dispositivo.

Invece di irradiare un segnale radio mobile in modo circolare come le antenne di generazione precedente, che diventa sempre più debole man mano che ci si allontana dall’antenna, i segnali 5G possono essere specificamente direzionati sotto forma di “lobi allungati” durante il beamforming. 

Con questo raggio, il segnale nell’area più lontana dall’antenna è altrettanto forte come quella della più vicina ad essa.

Tuttavia, le antenne non si muovono in quanto il raggio è formato da uno sfasamento del segnale e dalla propagazione del multipath. L’antenna stessa rimane statica.

L’allineamento del segnale delle nuove antenne attive è orizzontale e verticale in modo da aumentare la copertura, specialmente nelle aree urbane con case alte.

Il segnale 5G trasmesso tramite beamforming va quindi a targetizzare, tramite un raggio dal diametro anche di diversi metri, il dispositivo a cui trasmette. Il beamforming va oltretutto a seguire i dispositivi in movimento, soluzione che permette a chi cammina per strada con un telefonino di essere coperto dal raggio di frequenze 5G.

La rete 5G oltretutto non va a sostituire le antenne di connessione di generazione precedente LTE, ma si somma ad esse. Questo dettaglio fa capire quanto sia ingente la quantità di campi elettromagnetici di telefonia che vanno a colpire le persone.